. Don Chisciotte a Montepulciano e la nascita del Cantiere >

Andrea Zepponi

DON CHISCIOTTE A MONTEPULCIANO E LA NASCITA DEL CANTIERE

Contiene la prima edizione del libretto Don Chisciotte della Mancia di HENZE-PAISIELLO

Una coppa ricavata da una fiasca toscana di vetro verde. Tagliata a un quarto dalla base, la parte più piccola, capovolta, funge da piede e l’altra, anch’essa rovesciata, con il collo sigillato sulla superficie convessa della prima, diventa il bevante di un bicchierone rustico ma perfetto. L’idea del maestro Giovanni Soccol, realizzata alla mostra Vetro e Opera Lirica al Museo Casa di Carlo Goldoni a Venezia nel giugno 2022, evoca invece qualcosa di ben più preciso e sensato. Si tratta della realizzazione di un oggetto scenico rimasto nel limbo della ideazione scenografica del maestro allorché lavorava alla prima assoluta del Don Chisciotte della Mancia di Hans Werner Henze (1926-2012) il primo agosto del 1976 a Montepulciano per l’esordio del fortunato festival denominato Cantiere internazionale d’arte che oggi è alla sua quarantottesima edizione. Ciò che non fu possibile allora, per motivi di tempo e di risorse, nell’ambito della mostra veneziana ha trovato oggi – non ancora troppo tardi - il suo compimento in un contesto espositivo che evoca quel Don Chisciotte della Mancia di Giovanni Paisiello del 1769 su libretto di Gian Battista Lorenzi da cui Henze elaborò, come opera inaugurale del Cantiere, una sua versione operistica su testo librettistico dello scrittore Giuseppe di Leva.
Scopo precipuo del presente studio, di natura per lo più interlocutoria, è formulare con la maggior fedeltà possibile - grazie alle vive testimonianze di chi c’era e c’è ancora - una narrazione attendibile dello svolgimento della prima rappresentazione del Don Chisciotte della Mancia e fornire la versione autentica del testo librettistico o, se si preferisce, quella autorevole e definitiva tramite la consultazione del suo autore e il confronto con il testo contenuto nella partitura a stampa affinché sia rispondente alle sue volontà, dato che l’edizione Schott presenta molteplici sviste ed errori di varia natura. Perciò si dà, nell’ultimo capitolo, il libretto emendato e rivisto rispetto alla corrente edizione dello spartito, infine licenziato dal suo autore, Giuseppe Di Leva. Anche per lui, come per Soccol, oggi si chiude quel cerchio creativo tracciato nel 1976.
Ci si avvale inoltre di documenti ancora inediti. Il risvolto musicologico si esplica nella parte dell’analisi di quella che si può denominare una riscrittura musicale di Henze del Don Chisciotte della Mancia di Paisiello. Risaltano, nella parte storica e documentaria dello studio, le figure di Giuseppe di Leva, drammaturgo di origine trentina, già applaudito al Piccolo Teatro di Milano nel tempo in cui fu chiamato da Henze a prodigarsi per soddisfare, con la sua riscrittura del libretto, ogni esigenza scenica e musicale collaborando strettamente con Henze, e quella di Giovanni Soccol, il maestro veneziano che si incaricò della realizzazione scenografica seguendo fino in fondo le esigenze registiche henziane improntate a una originalità, calata profondamente nell’identità paesana di Montepulciano e restia a richiamare tipologie teatrali pregresse o percorse da altre regie. La rassegna stampa, frutto di una ponderata scelta, prende come fonti informative della versione ufficiale dei fatti, al fine di un raffronto significativo, le testate dei quotidiani che seguirono gli eventi artistici, L’Unità, L’Espresso, La Stampa, il Corriere della Sera, La Nazione, la rivista Sipario, e coprono il quinquennio della direzione personale del Cantiere da parte di Henze, dal 1976 al 1980. In apparato ci si è premurati di inserire la cronologia degli appuntamenti musicali e degli spettacoli con i rispettivi artisti impegnati.
Disegni e modelli inediti di scene, di costumi, di suppellettili sceniche, le stesse fotografie fornite dal primo scenografo dell’opera, Giovanni Soccol, hanno in questo volume lo stesso valore di fedeli testimonianze capaci di rievocare l’evento dell’esordio del Cantiere Internazionale d’Arte, accolte in questo studio al fine di suffragare quell’autenticità che si cerca di raggiungere.

ISBN 9791281023024

prezzo di vendita € 33,00

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